User:OpheliaBelair9

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Una consacrazione per l’Unione provinciale Confcommercio di Forlì-Cesena che rappresenta i trenta Comuni provinciali. Il convegno con il presidente nazionale Sangalli passerà agli annali. Ad accogliere Sangalli il presidente dell’Unione Confcommercio di Forlì Cesena Augusto Patrignani e il vicepresidente Roberto Vignatelli, che guidano un’Unione con 3500 imprese nei trenta Comuni provinciali. Apertura con l’inno di Mameli, in piedi, con tanti a cantarlo e un minuto di silenzio per la tragedia dei morti nel treno di Milano.federpreziosi.it "Mi si chiede di parlare di una nuova marcia per il rilancio dell’economia. Nel 2017 - ha sottolineato Sangalli - abbiamo avuto l’accelerazione di i molti indicatori economici con un aumento dell’1,5per cento, ma a inizio anno la spinta risulta affievolita con segnali di rallentamento dei consumi e della produzione industriale.


Servono due certezze: eliminare le clausole di salvaguardia 2019 e non aumentare l’Iva e abbassare le tasse per raggiungere la crescita del 2% che consentirebbe a famiglie di consumare di più e a imprese di investire. Per ingranare le marce - ha proseguito Sangalli- occorre che la frizione funzioni. E per farla funzionare serve semplificazione. La burocrazia costa ottomila euro all’anno alle imprese. Una volta che la frizione funzione marche più facili da ingranare. La prima è la diminuzione della pressione fiscale e delle imposte locali attraverso la local tax su tutti gli immobili e totalmente deducibile per gli i boli strumentali delle imprese.


Due deficit sono rappresentati dalle infrastrutture e legalità, seconda e terza marcia. Per via delle inefficienze logistiche perdiamo il 2%delle Pil. Per vincere battaglia contro abusivismo, rapine estorsione va promossa e diffusa la cultura della legalità. Servono fermezza e determinazione sostenendo ruolo di forze dell’ordine e magistratura, controlli serrati e pene certe. La nostra iniziativa annuale si chiamerà d’ora in poi non più "Legalità mi piace ma Ci piace". "Per ingranare la quarta - ha detto il presidente - bisogna investire su turismo, attraverso politiche di destagionalizzazione e diversificazione: per ogni euro investito in eventi turistici si stima 5 euro di valore aggiunto. La seconda t è il terziario arricchito dalle nuove professioni, ma sempre salvaguardando l’identità che non à l’antidoto alla modernizzazione ma alla omologazione. Difendendo le botteghe storiche e i negozi di vicinato difendiamo noni l passato ma il futuro. La terza t, dopo turismo e terziario, sono i talenti: la differenza la fanno sempre le persone, l’uomo va sempre messo al centro la tecnologia deve essere al suo servizio, non l’inverso". Standing ovation per Sangalli e Raoul Casadei gli si è rivolto dicendo: "Carlo, hai una grinta della Madonna".


Questa catena ha cambiato l’approccio del caffè Ottolina. Che si è misurato con un modo di servire diverso per utenti con esigenze diverse. Spiega Remo Ottolina. "Io allora collaboravo con Ursia. Il figlio lavorava in McDonald’s. Abbiamo scritto con mia moglie una lettera da consegnare a loro. E così ci incontrammo nei locali vicino alla Stazione centrale con Resca e abbiamo chiarito assieme un punto: se noi avessimo messo a disposizione un prodotto unico, in cambio saremmo diventati più ricchi e celebri. Mario Resca interviene alla convention della Torrefazione Ottolina con una video intervista. "Ci conoscemmo nell’ottobre 1992. Poi, nel ’94, è iniziata la nostra partnership che è continuata per tutti i miei dieci anni in McDonald’s. Quando c’ero io, la nostra attenzione totale era alla qualità del prodotto.


Poi la fornitora è continuata negli anni e prosegue tutt’ora. Ricordo che, sin da quando c’era io, l’attenzione era tutta per la qualità maniacale del prodotto. E Ottolina ottemperava a queste richieste. Interviene Fabio Ottolina: "Io e Barbara e la Trenta editore, abbiamo ideato uno scritto che scende più nel dettaglio della nostra storia. L’idea che abbiamo sviluppato è proprio il racconto della Caffè Ottolina, di Milano e dei pubblici esercizi milanesi, attraverso il punto di vista della nostra torrefazione. Il libro sarà pronto per l’inizio dell’anno nuovo. Stiamo lavorando sulla ricerca di tanti episodi legati a molti dei protagonisti che hanno determinato la nostra attività. Oltre a questo, parliamo dell’azienda e del suo futuro: siamo passati da una piccola a una grande realtà.


Grande non soltanto nelle dimensioni ma anche nello spirito e nell’esperienza. Ci siamo specializzati, evoluti nel tempo. La miscela resta sempre la stessa, la Classica così come la conoscono all’estero. Ed è sempre quella studiata tempo fa da mio nonno. Prodotta sempre secondo gli antichi riti della nostra torrefazione. Al di là di questo, non siamo rimasti fermi. Abbiamo invece intrapreso le direzioni sono quelle che oggi impone il mercato. Perché è il cliente ci porta a fare determinate cose. Le sue esigenze vanno assecondate. Una delle direzioni che abbiamo preso quindi, è una specializzazione nel fornire le catene, le realtà più strutturate. Che stanno sempre più prendendo spazio in Italia. E lo facciamo tramite, delle offerte, dei pacchetti studiati apposta per loro. Poi gli esperimenti umili nella caffetteria, anche se noi restiamo dei torrefattori. Tuttavia ci piace anche cimentarci proprio nei locali.


Così da qualche anno è nato il concept Ottolina caffè, moderno, che non ha nulla da invidiare ai grandi concept internazionali. Prosegue Fabio Ottolina. "Sì. Assolutamente sono uno stimolo. La competizione ci spinge a fare meglio e poi ci dà l’esempio di un’attività virtuosa. Non siamo soltanto noi che sappiamo fare il caffè. Dobbiamo prendere il buono e il meglio anche dagli altri. L’italianità dell’espresso non può essere un baluardo, alibi per fermarsi. Per cui è vero, ci fa moto piacere che Starbucks sia uscito con l’espresso a 1,80 euro. E che forse questo ci fa capire quanto sia conveniente il nostro buon espresso, nei nostri bar. E poi come organizzarsi per poter crescere sul mercato estero. Ed è fondamentale anche cambiare l’immagine. Concentrarsi sulla comunicazione del brand e lo sviluppo di strategie di marketing. Web e siamo presenti sui social. Organizzando una serie di attività che si adattino al mondo sul web. Conclude Fabio Ottolina: "L’accoglienza negli Ottolina caffè è molto curata, merito di una struttura che ha saputo servire e raccontare un prodotto di qualità al cliente finale. Il prodotto è fondamentale, ma non può mancare un servizio dello stesso livello. I collaboratori che contribuiscono a fornire entrambi, sono vera chiave del nostro successo. Come è successo con la preparazione di questa giornata speciale.


L’armata pentastellata non riesce a bucare. Milano resta off limits, se non volano ceffoni sono sorrisi di circostanza. Sul fronte commercianti è la corazzata di Carluccio Sangalli ha non cambiare rotta. Anche se con l’abituale bon ton, l’eterno leader di Confcommercio ribadisce la necessità di non toccare l’Iva e rilancia: "Avanti con le misure sblocca-cantieri. Serve più crescita per disinnescare le clausole di salvaguardia e quindi evitare gli aumenti dell’Iva". Per non parlare del fronte infrastrutture, a partire dalla Tav, il mondo dell’impresa è compatto contro le scelte di Di Maio e soci.gettyimages.com Ma cosa fanno i pretoriani del capo politico M5s a Milano? Dario Violi, l’angelo di Costa Volpino (ha militato nella Caritas), è la quinta colonna di Di Maio in Lombardia.


Non c’è evento al quale partecipa il vice premier che non lo veda presente, alle sue spalle, come un angelo custode, tanto da creare qualche imbarazzo, perché non ha incarichi nell’esecutivo. Violi, dopo aver ottenuto la candidatura al fotofinish tra i militanti grillini si è piazzato terzo nella corsa a governatore della Lombardia. Una prestazione certo non memorabile. Diversamente dalla gran parte degli esponenti di spicco del movimento ha conosciuto le fatiche del lavoro. Dopo aver partecipato in Argentina a un progetto di volontariato per la creazione di un servizio per l’impiego in uno dei quartieri più disagiati di Buenos Aires, dal 2009 lavora come dipendente in un’azienda che si occupa di formazione professionale. Stefano Buffagni - oltre ad essere dottore commercialista, revisore legale dei conti, è deputato e sottosegretario di Stato agli Affari Regionali. Ma è salito agli onori della cronaca politica come eminenza grigia M5s, esperto nel dossieraggio su nemici e presunti amici (ne sa qualcosa Giancarlo Giorgetti che ha lamentato tra i primi la disinvolta attività istruttoria del parlamentare). Ma Buffagni si occupa a tempo pieno di nomine e relazioni "ad alto livello". Un tempo il braccio destro di Giulio Andreotti usava dire: "’a Fra’ che te serve?


Milano, 22 giugno 2018 - Carlo Sangalli è stato rieletto oggi per acclamazione presidente di Confcommercio Lombardia dal nuovo Consiglio Generale: 48 consiglieri in rappresentanza delle 10 Associazioni territoriali Confcommercio lombarde. "I segnali complessivi per l’economia lombarda - ha commentato Sangalli - sono positivi: crescono le imprese, gli addetti e il Pil generato dal terziario di mercato. E la collaborazione fra le istituzioni del nostro territorio, pur nella diversità politica come tra il Comune di Milano e la Regione, costituisce un esempio per il Paese". In Lombardia sono più di 558mila le imprese attive nel terziario di mercato (erano 537mila cinque anni fa) che producono un Pil di 263 miliardi di euro, il 71 per cento del Pil lombardo complessivo. E sono oltre 2 milioni 942mila gli occupati nel terziario, il 66% del totale, più di 176mila rispetto a cinque anni fa.


"Il terziario lombardo - ha sottolineato Sangalli - è il punto di forza della nostra Regione e dev’essere il ‘player’ di ogni azione strategica: dall’innovazione alle trasformazioni urbane e delle aree dismesse, dal turismo ai grandi investimenti". "Abbiamo proposto - ha spiegato il presidente di Confcommercio - di mettere le città al centro dell’agenda politica regionale, soprattutto le periferie. Guardiamo, perciò, con grande interesse e attenzione all’idea del presidente della Regione, Attilio Fontana, di lanciare un grande piano di rigenerazione urbana. E’ una sfida da vincere insieme. Strategie di rigenerazione urbana, innovazione sociale, dialogo con le comunità locali sono alcuni dei caratteri identitari delle nostre imprese. Ripensare le periferie in una logica di collaborazione operativa tra più soggetti, puntando a mettere insieme diversi elementi come sicurezza, infrastrutture, socialità, cultura e servizi, con il ruolo fondamentale del commercio di vicinato". Immediate le congratulazioni del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: "Complimenti vivissimi all'amico Carlo Sangalli che oggi è stato rieletto presidente di Confcommercio Lombardia. Una riconferma nel segno della competenza, della professionalità e dell'esperienza". E ha aggiunto: "Già in queste settimane avevamo iniziato un proficuo percorso di collaborazione che proseguirà ora in maniera ancora più forte".


Confcommercio, il presidente Carlo Sangalli accusato dalla sua ex segretaria di molestie sessuali: "Sono arrivata a dovermi difendere fisicamente". È bufera su Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio accusato dalla sua segretaria di molestie sessuali sul posto di lavoro. I fatti risalirebbero al 2011 ma è venuta alla luce solo nel 2018, quando l’Assemblea nazionale ha chiesto le dimissioni del numero uno. Alla base della richiesta di dimissioni ci sarebbe una lettera dell’ex segretaria di Sangalli, la quale ha fatto sapere di aver ricevuto ventiseimila euro dal presidente di Confcommercio per insabbiare le accuse di molestie sessuali. Sono arrivata a dovermi difendere fisicamente da lui per togliere le sue mani che tentavano l’approccio sul mio corpo", prosegue il messaggio scritto dall’ex segretaria.


Carlo Sangalli ha confermato di aver versato la somma in questione sul conto dell’ex segretaria ma ha negato le accuse di molestie procedendo per vie legali presentando un esposto in Procura per estorsione e diffamazione. "La teoria del complotto non regge, da quello che si legge sarebbe un po’ forzata o quanto meno un po’ datata - ha dichiarato il vice presidente di Confcommercio Uggé ai microfoni di Repubblica. Se è vero che questa vicenda era risaputa è altrettanto vero che noi vice presidenti non ne sapevamo nulla. Nessuno ne aveva parlato ufficialmente se non dopo una telefonata tra Sangalli e il vice presidente Renato Borghi. Il presidente lo informava che c’era una registrazione di un incontro dello stesso Sangalli con la sua ex segretaria".


Il renatese Carlo Edoardo Valli è stato eletto vicepresidente della nuova Camera di commercio metropolitana che riunisce Milano, Monza Brianza e Lodi. È stato votato all’unanimità. Il tesoretto della Brianza è stimato in 40 milioni di euro. Il renatese Carlo Edoardo Valli è stato eletto vice presidente della nuova Camera di commercio metropolitana. È stato votato all’unanimità dalla giunta esecutiva dell’ente camerale di Milano, Monza Brianza e Lodi. Già presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza, per la Camera di commercio è presidente dell’azienda speciale Promos per l’internazionalizzazione. «L’importanza della nuova Camera di commercio metropolitana - ha commentato Carlo Edoardo Valli - non sta solo nei numeri ma anche negli obiettivi ambiziosi che riusciremo a darci e conseguire.


Oggi più di prima occorre lavorare insieme in ambito pubblico e privato. La sinergia tra istituzioni, mondo delle associazioni e delle imprese, sono convinto rappresenti un fattore decisivo. La fiducia che mi è stata accordata è segno dell’attenzione a un territorio centrale come Monza e la Brianza per l’operatività delle imprese e la propensione internazionale». Il peso della Brianza - La Camera di Commercio più grande d’Italia conta mezzo milione di imprese iscritte, 500 miliardi di fatturato complessivo e 2 milioni di addetti. L’incubazione è durata all’incirca un anno. La Brianza ci ha messo del suo. È Giovanni Fosti il successore di Giuseppe Guzzetti alla presidenza di Fondazione Cariplo.


Un incontro dal quale è emerso che "solo una forte volontà comune della rappresentanza politica, istituzionale e associativa di Brescia potesse sbloccare finalmente la vicenda" relativa all’Autostrada della Valtrompia. Ma poi, alcuni giorni dopo, la doccia fredda con il Movimente 5 Stelle che boccia senza mezzi termini l’infrastruttura. Eppure, a quell’incontro c’era anche un rappresentante grillino rimasto in silenzio. Ecco la lettera integrale. Eccoci ancora una volta a parlare dell’Autostrada della Valtrompia, ormai un vero e proprio "tormentone" che prosegue da tanto (troppo) tempo, e ormai sta assumendo i contorni della tragicommedia. Purtroppo però non c’è nulla da ridere: nel frattempo ad essere colpita è l’economia della nostra Provincia.


Ecco perché sabato 21 aprile la F.A.I. Brescia e le altre 11 Associazioni di categoria del territorio hanno incontrato, presso la sede di via Cefalonia dell’Associazione Industriale Bresciana, i neoeletti parlamentari bresciani per evidenziare come l’Autostrada della Valtrompia sia ormai una priorità assoluta. All’incontro era presente anche Claudio Cominardi di M5S. Al termine dell’incontro sembrava opinione condivisa che solo una forte volontà comune della rappresentanza politica, istituzionale e associativa di Brescia potesse sbloccare finalmente la vicenda. Dico "sembrava", perché sono profondamente stupito da quanto letto nei giorni scorsi sui quotidiani locali, con le parole del Consigliere Regionale di M5S Dino Alberti, che giudica l’autostrada "Un’opera inutile, soldi sprecati.


Ci opporremo alla sua realizzazione fino alla morte". Avrei preferito sentire queste parole dall’On. Cominardi - in quanto rappresentante del M5S - nel corso dell’incontro in Aib. Invece, come spiega Alberti: "in occasione dell’incontro in Aib, l’Onorevole Claudio Cominardi, occupandosi prioritariamente di altri temi, ha evitato di entrare in polemica, ma questo non significa che il M5S sia d’accordo. Anzi, ci chiediamo come possano tutte le altre forze politiche essere allineate con gli industriali, che praticano un accanimento terapeutico su un’opera assolutamente insensata". Le dodici Associazioni di categoria hanno ideato questi incontri con il mondo politico proprio per dialogare e per ascoltare idee e pareri, ovviamente sempre con il massimo rispetto, per il bene collettivo.


Perché l’Onorevole Cominardi non si è esposto in prima persona? Gli è forse stata "imposta" una linea di partito da seguire, obbligandolo al silenzio? Si tratta ovviamente di supposizioni, che mi piacerebbe però fossero chiarite in nome della trasparenza. Alle parole di Dino Alberti si sono aggiunte quelle di Dario Balotta di Legambiente, che spiega come non ci sia bisogno di questa infrastruttura perché "le aziende valtriumpline hanno già delocalizzato, quindi a chi può servire? Vorrei ricordare al dott. Balotta quanto avvenuto in Valcamonica, dove l’immobilismo ed i ripensamenti hanno paralizzato un territorio ricco e pieno di industrie e potenzialità quale era nel passato. Lo stesso si sta ripetendo oggi nella Val Trompia: l’unica delle tre valli bresciane priva di una tangenziale. "Bisogna partire dagli investimenti soprattutto in asset strategici come le infrastrutture". Direttore, sa chi l’ha detto? Il Leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio al Presidente di Confcommercio Carluccio Sangalli, solo qualche mese fa. A questo punto sarebbe utile conoscere l’elenco completo delle opere infrastrutturali considerate "inutili" per i pentastellati, in maniera da avere chiaro quali strade si possono costruire e quali no!


COMO - "La ragione deve prevalere sui muscoli, sempre. Ma non tirate troppo la corda, altrimenti anche le formiche si incazzano". ConfCommercio Como che si è svolta venerdì mattina nella sala conferenze del Grand Hotel di Como (Tavernola). Sangalli, rubando in parte il titolo alla fortunatissima serie editoriale "Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano’ di Gino & Michele ha voluto ricordare come l’unione fa la forza, e, se necessario, Confcommercio è pronta a metterla in campo. Sulla questione dell’Iva, il presidente nazionale non ha vuoluto sentir ragioni: "Non transigiamo. Non vogliamo nessun aumento, perchè in questo modo si va a colpire la domanda interna in maniera mortale invece di sollecitarla".


Sangalli ha poi evidenziato un altro drammatico aspetto della situazione stiamo vivendo: "Si sta mettendo a rischio la coesione del Paese. Se non si farà qualcosa di concreto al più presto questa crisi economica si trasformerà in una crisi sociale. I costi economici si incrociano con una forte crisi politica e questa miscela è pericolosa. Sta diminuendo tutto: consumi, Pil… le uniche cose che aumentano sono la disoccupazione e l’area della povertà, dove ormai si contano più di 4 milioni di persone". Nonostante tutto, Sangalli ha avuto parole favorevoli verso le scelte presidente Giorgio Napolitano, che "ha saputo con estrema saggezza unire le diverse coalizioni politiche per affrontare la straordinaria emergenza che l’Italia sta attraversando". Tuttavia bisogna agire immediatamente - ha proseguito il presidente nazionale - e in profondità.


Sangalli ha poi rimarcato l’importanza, da parte della politica, di prestare attenzione alla realtà più piccole: "Pensare al piccolo, non significa pensare in piccolo. Pensare al piccolo significa costruire una piattaforma di regole per consentire alla imprese di crescere dimensionalmente, qualitativamente e singolarmente. L’era del motto ‘se vuoi arrivare primo corri da solo’ è finita. Oggi conta il gioco di squadra". La promessa di fare tutto il possibile e di stare al fianco dei commercianti arriva dell’assessore regionale al Turismo, Commercio e Terziario Alberto Cavalli: "Sarò al vostro fianco nella battaglia difficile ma non impossibile per rilancio economia e occupazione. E la nuova legge moratoria sui centri commerciali dimostra che vogliamo esserlo in modo concreto".


L’assessore ha poi specificato che la legge non vuole essere "contro qualcuno" ma "contro gli effetti della crisi, della disgregazione dei centri urbani e della dissipazione del territorio e a favore dei centri commerciali naturali". Un accenno da parte dell’assessore anche alla "troppa" burocrazia "che va ridotta" e alla questione del credito: "la crescita delle aziende passa anche da qui, dando loro fiducia". Per Cavalli è necessario lavorare in concerto "Sono convinto - ha concluso - che il Paese crescerà, dobbiamo guardare indietro e da questo sguardo trarre la fiducia per proseguire lungo il percorso che abbiamo davanti". Il Prefetto di Como, Michele Tortora, ha ricordato: "Il periodo che stiamo attraversando è uno dei più difficili che abbia mai visto il nostro Paese dopo la guerra. Siamo al quinto anno di crisi e anche la nostra provincia, pur rimanendo una delle più floride, sta soffrendo: le aziende fanno fatica ad andare avanti, l’accesso al credito è problematico e la burocrazia è sempre più complessa". All’assemblea sono intervenuti anche il sindaco di Como, Mario Lucini e Paolo De Santis, presidente della Camera di Commercio di Como. "Stiamo vivendo tempi difficili - ha commentato il sindaco Lucini - ma se tutte le forze vive della città collaborano e cooperano insieme, in una logica di rete, riusciremo ad amministrare il territorio con un nuovo modello di sviluppo".


». I numeri dicono che la Lombardia è la prima regione del Nord per aziende confiscate a novembre 2017: 345, cioè l’8,63 per cento del totale nazionale. Il 70 per cento di queste, 242, si trovano nella Città metropolitana di Milano. I settori di attività sono diversi, dalle costruzioni, al commercio ai servizi. Un altro campanello d’allarme sono i cosiddetti «reati spia»: estorsioni, usura, incendi non boschivi. Episodi per cui non c’è la certezza assoluta della matrice mafiosa, ma che rappresentano metodi tipici della criminalità organizzata. Anche questi sono in crescita. In regione si è passati da 873 estorsioni denunciate nel 2011 a 1.353 nel 2016, con un aumento del 55 per cento.


A Milano si è passati da 340 a 529 casi. 27,8% rispetto all’anno prima). Infine gli incendi. Di aziende, capannoni, immobili, auto. La forma più eclatante di intimidazione. Con 602 casi denunciati (in calo in un anno del 7,7%) la Lombardia è seconda solo alla Puglia. L’indagine della Confcommercio disegna anche una mappa aggiornata della ramificazione delle 20 locali di ‘ndrangheta, concentrate soprattutto nelle province a Ovest della regione. «Il virus mafioso - dice il presidente di Confcommercio Milano Carlo Sangalli - è un pericolo reale e spesso nascosto nella nostra economia ma abbiamo gli anticorpi per combatterlo. In primis il rifiuto del compromesso e il coraggio della denuncia.


Gli imprenditori non sono soli». E il vicepresidente per legalità e sicurezza Mario Peserico: «Lanciamo un messaggio preciso alle imprese, cioè mai scendere a patti con il crimine organizzato. Accettare servizi e offerte che, a prima vista, possono apparire convenienti è un errore gravissimo». Il ministro dell’Interno Marco Minniti assicura: «Libero mercato e Stato sono alleati. Chi sceglie di non subire, di denunciare, deve sentirsi lo Stato accanto». Gli imprenditori Tiberio Bentivoglio e Maria Grazia Trotti hanno ribadito con una testimonianza toccante, in terra di Calabria e in terra lombarda, il valore di non sottomettersi ai boss. Cruda e diretta l’analisi di Alessandra Dolci, pm della Dda: Unione Provinciale Confcommercio FC, Bagno Di Folla Per Il Presidente Nazionale Sangalli «In 16 anni di antimafia ho visto solo un imprenditore denunciare un’estorsione di ‘ndrangheta. Sono molto pessimista, lo dico con amarezza da cittadina lombarda prima che da magistrato. Dobbiamo farci un esame di coscienza. Com’è che certi soggetti provenienti da una sottocultura hanno colonizzato la Lombardia? Tutto ciò è reso possibile dalla connivenza della classe imprenditoriale. Mi rivolgo a voi. Non vi conviene fare affari con la mafia, perché le conseguenze penali sono draconiane».


Chi è stato vicino a Gabriele Lanfredini lo ricorda come una persona che ha sempre lavorato con passione ed entusiasmo al servizio degli artigiani. Non ha mai risparmiato energie, infaticabile e superattivo, era sempre presente ad ogni riunioni. Lanfredini è stato un vero signore, uomo d’altri tempi per il suo stile e la sua sensibilità. Gran diplomatico, bibliofilo, persona di grande cultura ed umanità, attento al mondo che cambiava e ai mezzi di comunicazioni. Lo avevo conosciuto anni fa in radio, quando conducevo un programma sulla scuola, era intervenuto con il suo entusiasmo riuscendo a coinvolgere alcuni giovani radioascoltatori ad intraprendere la professione artigiana. Ultimamente mi aveva voluto con sé come collaboratore, ed era riuscito a farmi evadere dallo studio e dai libri, e a valorizzarmi in diverso ambito professionale.


Era così riuscito ad avvicinare anche me al mondo artigiano, mi aveva fatto scoprire artigiano anche come giornalista e scrittore. Lavoratore che, lontano dalla grande industria editoriale, deve autoprodursi e autodistribuirsi in mezzo a mille difficoltà, proprio come gli artigiani. La parola artigiano evoca lavoro, fatica e sudore, e pertanto mi sono sentito anch’io artigiano. Come tutti gli artigiani Lanfredini faceva tutte le cose con amore. Affabile, sorridente, indomito, è stato un grande esempio, non lo dimenticherò. Alla memoria di Gabriele Lanfredini sono state intitolate la sala dell’Unione Artigiani (dove fra l’altro viene registrato il programma MESTIERI ARTIGIANI e il programma in onda su TeleReporter), un premio e una Fondazione.


Nata nel 1948, nell’imminente dopoguerra, da piccola bottega si è trasformata in una grande realtà che ha accompagnato le evoluzioni del capoluogo lombardo tra curiosità, musica, mode e competizioni sportive. E quale modo migliore per narrare tutti questi anni di successi, se non attraverso la voce dei diretti interessati? Dal Cavaliere Remo Ottolina, ai figli Stefano e Fabio, sino alla sorella Sonia, senza tralasciare le persone che hanno lavorato in questi settant’anni per rendere unica la Torrefazione. Titolo: Parlami di caffè. Il libro è in vendita in libreria e sui principali siti di vendita online. Con oltre 800 clienti nel solo capoluogo lombardo, da qualche tempo ha allargato la sua offerta attraverso un Concept di caffetteria-ristorazione, gli Ottolina Café, presenti non solo nella città meneghina ma pure in altre parti del mondo.


"All’epoca, mentre mi stavo diplomando, andavo ad aiutare ogni pomeriggio i miei genitori al banco a vendere il caffè e lì ho imparato ad avere il primo contatto con il pubblico. "Poi il cambiamento… il trasferimento alla nuova sede in via Decemviri. Questa novità non è stata solo di carattere logistico, ma ha portato un’evoluzione anche in fatto di organigramma e sviluppo aziendale. "Anno dopo anno siamo cresciuti, ci siamo adeguati all’evoluzione del mondo del caffè e a ciò che il mercato ci chiedeva per essere competitivi. Dedicato al mondo dell’Arte Contemporanea, del Design e del Food, il magazine si propone di raccontare, in termini economici e internazionali, quanto avviene in Italia e nel mondo nei 3 settori in termini di opportunità di business.


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